Il Nulla generativo
Il nulla generativo. Accedo alla conoscenza del nulla. Anelo la volontà non voluta, nelle volute del tuo velluto votivo, volatile. Il nulla è tanto pieno d'essere ma il fine suo è volere senza essere voluto. È così che misuro la mia esistenza da fuori, da dentro è invece un continuo contorcersi di delusioni: il male una candela che non si usura, in grado invece di accendere altre candela senza esaurirsi. Voglio il bene altrui e ne ho sublimato l'essenza, non sono più in grado di assaporarne il gusto. Il giusto è giusto, senza giustifica. Si direbbe tanto impenetrabile che una volta aperto il cancello l'ariete ne perda la testa. Sei mai stato in grado di guardarti la testa senza uno specchio? Non ti basta più il terzo occhio, devi avere gli occhi nei palmi, gli occhi del fare, del volere, del volare. È per questo che gli uccelli hanno mutato non certo le proprie gambe bensì le braccia in ali. Volere ti stacca dalla terra ed io non sarò più qui e ora. Ma là. domani.