A valle si lava via la lava bianca
È il nulla. È la luna che sanguina al passaggio delle maree, non la tua bramosia tardiva, non il tuo alito fetido, non la comunione d'intenti. Il cerchio di legno volteggia nell'aia come una colomba serena; incurante della picchiata del corvo. Il silenzio scuoterà la neve sugli aghi di pino, il branco di lupi si tace. La mia carcassa di tortora è ridotta a poltiglia sotto i tuoi artigli, sul medesimo ramo amputato dal babbo per giocare alla cimola. Se la gravità dovesse rivoluzionare trasversale attorno al proprio asse parresti immobile bolo durante il banchetto della valanga. A valle si cerca di lavar vi la lava bianca, levando quel velo che costipato ti ha inghiottito involontariamente. I tuoi occhi vedranno il candore che candido si tingerà di buio per sempre.